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Sparta, Olimpia e Micene: alla scoperta del Peloponneso
Questa zona della Grecia ha visto popoli antichi e recenti avvicendarsi e lasciare profonde tracce del proprio passaggio. Dalla cultura micenea alla bellicosa civiltà spartana, dal fiorire dell’arte bizantina al medioevo, dai veneziani agli ottomani, la natura generosa di questa zona è da sempre stata la culla ideale di ogni insediamento umano.
Patrasso
Patrasso, a lungo contesa fra veneziani e ottomani, è il porto più importante del Paese. Il suo golfo ha visto fiorire antichi e moderni commerci che oggi raccontano al visitatore l’importante passato dell’intero Peloponneso.
In poco meno di un paio di ore di auto si possono visitare luoghi molto importanti. Il teatro di Epidauro, costruito nel 340 a.C. da Policleto il Giovane, è uno degli esempi più rappresentativi dell’architettura scenica greca, ha un'acustica perfetta ed è ben conservato. Fra le tappe irrinunciabili di un itinerario storico c’è Olympia, dove si svolgevano le antiche olimpiadi. Non rimane molto del sito originario ma quel poco che è sopravvissuto merita attenzione. Si possono visitare le rovine del Tempio di Zeus, di quello di Era e lo splendido stadio dove si svolgevano le leggendarie gare olimpiche alle quali partecipavano tutte le città della Grecia, sospendendo le proprie guerre e rivalità. Da non perdere, inoltre, è il Museo Archeologico dove ammirare la statua in marmo dell’Ermes di Prassitele, uno dei massimi capolavori della scultura classica.
Micene dista un’ora di auto da Olympia. Qui il viaggiatore non deve perdersi la cosiddetta cittadella di Agamennone, culla della civiltà micenea, sviluppatasi fra il 1600 e il 1000 a.C. e considerata uno degli elementi fondanti della cultura greca antica. Il Sito archeologico di Micene e Tirinto è stato inserito nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO ed occorre un’intera giornata per esplorarlo, ma ne vale davvero la pena tanta è la sua bellezza. Fra le cose più belle – oltre le imponenti rovine della cerchia muraria – vi è il famoso Tesoro di Atreo. Si tratta della grande tomba a cupola di Agamennone, considerata un’autentica meraviglia architettonica per la complessa costruzione della volta. Per eguagliare una simile raffinata struttura ci volle Filippo Brunelleschi, a Firenze, oltre un migliaio di anni più tardi.